Il mio metodo
La mente narra ciò che il sistema nervoso conosce.
Ciascuno di noi può trovarsi a vivere momenti di sofferenza emotiva, di disarmonia, ad avere l’impressione di vivere una vita che non gli appartiene sino in fondo. Ma se ogni crisi contiene il seme dell’opportunità, proprio in quello stato di sofferenza possiamo trovare l’occasione per comprenderci meglio, per guardare al nostro mondo interno facendo luce su quelle emozioni, sentimenti e reazioni che hanno contrassegnato il nostro passato e che, senza volerlo, continuano a influenzare il nostro presente.
Intraprendere un percorso psicoterapeutico vuol dire anzitutto prendersi cura di sé. Dare ascolto a quella voce interiore che ci dice che non deve andare necessariamente così. Significa tonare a sperimentare un senso di vitalità e benessere e sentirsi padroni della propria vita.
COSA FAREMO INSIEME
Dopo una prima fase di assessment, in cui lavoreremo per meglio circoscrivere i sintomi, riconoscere le rappresentazioni che stanno alla base della sofferenza e individuare i meccanismi (cognitivi, emotivi, comportamentali e relazionali) che la mantengono, imposteremo un piano di intervento condiviso (contratto terapeutico). In altre parole definiremo con maggiori chiarezza e dettaglio gli obiettivi da perseguire e i modi in cui farlo.
Strumenti elettivi del nostro lavoro saranno la relazione terapeutica, il colloquio, esercizi polivagali e di mindfulness.
Obiettivo ultimo del nostro lavoro sarà la riduzione della sofferenza soggettiva e la promozione del benessere psicologico e relazionale. Tutto ciò nella cornice di un clima relazionale positivo e collaborativo.
PER COSA CONTATTARMI
1.ELABORAZIONE DEL TRAUMA
Il trauma non è ciò che ci accade. Le persone, quando pensano al trauma, pensano di solito a eventi catastrofici, come uno tsunami, una guerra, la morte dei genitori o l’abuso sessuale o fisico, emotivo di un bambino. Questi eventi sono traumatici, ma non sono il trauma. Il trauma è la ferita psichica che subiamo. E i nostri traumi psicologici hanno un impatto per tutta la vita portando alla fine ad una disconnessione da se stessi.
Affrontare le percezioni negative di sé connesse all'esperienza traumatica attraverso la promozione della consapevolezza, dell’auto-compassione e dell'auto-accettazione è un obiettivo di trattamento particolarmente rilevante negli interventi per il Disturbo da Stress Post-Traumatico (PTSD) e sintomi associati come depressione, dissociazione, somatizzazione, disregolazione degli affetti e autopercezione interrotta, cioè vergogna/senso di colpa.
2. REGOLAZIONE EMOTIVA
La comprensione dei diversi stati del sistema nervoso autonomo permette di sviluppare competenze di regolazione emotiva. Ciò può essere particolarmente utile per le persone con disturbi dell’umore, dipendenze o disturbi d’ansia. La Teoria Polivagale offre gli strumenti per regolare le emozioni attraverso la regolazione dello stato di attivazione fisiologica, promuovendo un senso di sicurezza e calma. L'uso della mindfulness e degli esercizi di consapevolezza corporea aiutano ad identificare e regolare le proprie risposte fisiche alle emozioni e le credenze associate. La consapevolezza del respiro e delle sensazioni corporee favorisce il passaggio dallo stato di allarme a quello di sicurezza.
3. CONNESSIONE INTERPERSONALE
La Teoria Polivagale è la Terapia dei Sistemi Familiari Interni sottolineano l’importanza della connessione interpersonale per il benessere emotivo.
Scegliere di intraprendere un percorso di coppia aiuta i partner a prendere consapevolezza delle dinamiche relazionali che sono soliti mettere in atto in modo automatico con il risultato di alimentare incomprensioni e distanze, a conoscere più da vicino i bisogni di attaccamento celati dietro proteste e ritiri, nonchè a ristabilire quella connessione emotiva capace di far tornare a vivere la coppia come fonte di sicurezza e benessere.
Talvolta anche la relazione con i figli può attraversare momenti faticosi, sopratutto in concomitanza a circostanze particolari (come ad esempio tappe particolari di sviluppo dei figli e problematiche annesse, separazioni, modificazioni nella composizione del nucleo familiare, lutti).
Un percorso di sostegno alla genitorialità fornisce gli strumenti di comunicazione e ascolto che consentono una migliore sintonizzazione con i reali bisogni dei figli e una migliore gestione delle dinamiche relazionali. Inoltre attiva nei genitori competenze e risorse che possono essere di aiuto nella relazione educativa, specie in situazioni di criticità.
